Carlo Maria Martini, Paolo VI «uomo spirituale». Discorsi e scritti (1983-2008)

La presente raccolta di discorsi e scritti del card. Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, sul pensiero e l’opera di Paolo VI, più ancora sulla sua figura di credente, documenta la stima e la devozione del primo per la limpidità della testimonianza di fede del secondo, unitamente alla scoperta di una congenialità nel leggere e dischiudere il segreto dell’esistenza umana.
Perché Martini ha capito Paolo VI. Lo conferma già, del resto, la scelta del motto episcopale, «Pro veritate adversa diligere», di chiara impronta montiniana.
Più ancora, la circostanza di ritrovarsi suo successore sulla cattedra di Ambrogio ha fatto sì che in Martini scattasse il desiderio di mettersi «alla scuola di Paolo VI», per assimilarne il gusto della preghiera come scoperta dell’intimità con Dio, per imitarne il desiderio di lasciarsi vincere dalla «dolce violenza dell’amore di Cristo», per condividerne la tensione appassionata per la riforma della Chiesa, per sperimentarne l’interiore e criticamente sofferta assimila¬zione della cultura moderna.
Spigolando qua e là fra i saggi qui offerti ‒ composti in circostanze e tempi assai disparati, in assenza di un fil rouge ragionato, se non quello dell’agenda congestionata di impegni dell’arcivescovo di Milano ‒ è possibile caratterizzare un ritratto di Paolo VI, alla luce dei frammenti, delle tracce e delle rievocazioni che accompagnano l’esercizio di memoria del cardinale Martini.