G.B. Montini-Paolo VI, Carteggio, II: 1924-1933. I: 1924-1925; II: 1926-1927

G.B. Montini-Paolo VI, Carteggio, II: 1924-1933, tomo primo: 1924-1925, a cura di Xenio Toscani, Cesare Repossi, Maria Pia Sacchi, pp. CXCII+800, € 100,00.

G.B. Montini-Paolo VI, Carteggio, II: 1924-1933, tomo secondo: 1926-1927, a cura di Xenio Toscani, Cesare Repossi, Maria Pia Sacchi, pp. VIII + 1128, € 100,00

Dopo il primo volume in due tomi, uscito nel 2012, che pubblicò il carteggio di G.B. Montini (poi Papa Paolo VI) per gli anni 1914-1923 (gli anni degli studi liceali e seminaristici fino all’ordinazione sacerdotale nel 1920, e i tre anni di studi a Roma), esce ora il primo tomo del secondo volume, che pubblica in edizione critica e con ricco apparato di note il carteggio di G.B. Montini nel “decennio fucino” 1924-1933, nel quale egli fu assistente ecclesiastico generale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI). In questo decennio, segnato dall’affermazione del fascismo, dai frequenti scontri tra la FUCI e i Gruppi universitari fascisti, dalla Conciliazione, dalla forte tensione Chiesa-Regime del 1931, dallo sviluppo della FUCI e della sua attività culturale e formativa, la corrispondenza di Montini si allarga ai giovani che saranno la classe dirigente cattolica del Paese dopo la fine della guerra, a intellettuali italiani ed europei le cui idee circolarono in Italia anche ad opera della FUCI e della Cooperativa Editoriale Studium, a ecclesiastici di primo piano nella Curia e nella Chiesa. L’epistolario rappresenta un contributo di assoluta importanza per la storia civile, religiosa, culturale dell’Italia del Novecento. A questo tomo seguiranno più avanti altri cinque tomi a completare l’arco del “decennio fucino”.

La pubblicazione delle lettere di G.B. Montini (poi Papa Paolo VI) a corrispondenti vari e di questi a lui, è preceduta da un saggio introduttivo composto da tre parti: un’attenta introduzione storica (Xenio Toscani), un’analisi accurata della lingua e dello stile di Montini epistolografo (Maria Pia Sacchi) e un inedito “autoritratto giovanile” ricavato da quanto Montini dice di sé nella corrispondenza (Cesare Repossi).